
Paglino
neri
Nato e residente a Trecate (NO). Antifascista della prima ora, viene coinvolto in uno scontro con i fascisti a Sozzago il 6 maggio 1921 e uno di loro resta ucciso. Condannato a trent'anni dalla Corte d'Assise di Vercelli, ne sconta 17. Schedato nel Casellario Politico centrale come comunista dal 1933 al 1941, nel 1938 è in libertà vigilata, ma ritenuto personaggio pericoloso, viene mandato per altri due anni al confino a Ventotene e successivamente per altri cinque alle isole Tremiti, non scontati interamente perché liberato alla caduta di Mussolini.
Appartiene alla Brigata di comando del Comando militare zona Valsesia, nome di battaglia "neri", con 18 mesi e 25 giorni di servizio riconosciuto.
Viene arrestato da fascisti nel marzo 1944 a Novara e successivamente portato nel carcere di Parma e nel maggio 1944 al campo di Fossoli.
Deportato inizialmente a Fossoli dove arriva nel maggio 1944. Dopo pochi giorni viene postato a Mauthausen. E' mandato poi anche nei sottocampi di Ebensee (dal 14 al 26 agosto 1944) e di Goisern (dal 28 agosto 1944 al 5 maggio 1945).
Liberato il 5.5 1945 a Goisern (Mauthausen).
CD "Partigianato" (dati tratti dai fogli riconoscimento commissione lombarda qualifiche partigiane - ISRN); Resistenza unita, giugno 1990; Renzo Fiammetti, L'ovest Ticino dalla prima guerra mondiale alla Liberazione, Interlinea, 1997; (a cura di Piero Beldì) La memoria invisibile. Catalogo archivio sonoro, CD 13-1.
Archivio ISRN, Fondo Deportati novaresi, b. 3 (Fascicolo intestato ad Antonio Paglino con documenti di varia provenienza: Casellario politico centrale; associazione ex deportati politici; Servizio internazionale ricerche di Arolsen; prefettura di Novara).