Scotti
47 anni
Nato a Novara e presumibilmente residente a Milano dove, dopo il 25 luglio 43, diventa segretario del partito liberale.
Dopo l'8 settembre entra nel Comitato Lombardo Militare e poi nel CLNAI. Organizza gli aiuti militari per la Resistenza nel bergamasco.
Il 9 novembre è arrestato nel suo studio di Milano assieme ad altri. Ricoverato al Niguarda per le torture subite, rifiuta la possibile fuga per non compromettere i compagni arrestati con lui. Condannato a morte con i suoi compagni Cesare Poli, Gaetano Andreoli e Arturo Capettini, viene portato al poligono di Piazzale Accursio per la fucilazione il 31 dicembre 1943. Tuttavia una sua precedente richiesta di grazia viene accolta poco prima della fucilazione: ha la pena commutata nell'ergastolo, ma successivamente viene deportato.
Deportato con il trasporto n. 25, partito da Torino il 18 febbraio del 1944 (e da Milano il 20) e giunto a Mauthausen il 21 febbraio. Matricola n. 53456. Categoria Schutzäftlinge (deportato per motivi di sicurezza). Mestiere dichiarato: giurista. Trasferito nel Sanitaetslager di Mauthausen e a luglio all'Erholungsheim-Hartheim.
Muore l'8.7.1944 ad Hartheim (Mauthausen).
Magenes lo considera arrestato a Novara nel novembre del 1943.
Gisa Magenes, L'elenco dei deportati novaresi, in Fogli sensibili, n.3, ott./dic. 1994 e Resistenza unita aprile/maggio 1995; F. Maruffi, Fermo posta paradiso, Stamperia Ramolfo editrice, 2002; Antonella Braga, La città e la guerra. Novara 1940-45, Novara, 2006; (a cura di B. Mantelli e N. Tranfaglia), Il libro dei deportati, vol. 1, tomo III, pg. 1952, Mursia 2009; https://anpimilano.com/memoria/partigiani-milano-e-provincia/s/scotti-angelo-2/.
Archivio ISR Novara, Fondo Maruffi, b.3, fasc.78.