Nasce a Milano il 2 gennaio 1924 da Sabatino e Sisa Tabet. Frequenta il Ginnasio Liceo Parini da cui viene espulso nella primavera del 1938 a seguito delle leggi razziali; dal successivo settembre prosegue gli studi nella scuola ebraica di Via Eupili ottenendo la maturità classica nel giugno 1942. Viene assunto dalla Casa editrice Sonzogno che elude il divieto imposto dalle norme antiebraiche. Nel dicembre 1942 si trasferisce, con i genitori, ad Arona a seguito dei bombardamenti alleati su Milano e trova lavoro presso la casa Editrice Mondadori che aveva trasferito nel paese lacustre le sue attività. Nel giugno successivo viene precettato ai lavori delle Ferrovie Varesine. Dopo l’8 settembre e gli eccidi sul Lago Maggiore si separa dai genitori, tornati a Milano, e dopo due tentativi non riusciti di espatrio, il primo di ottobre viene finalmente accolto e internato nei campi di lavoro svizzeri. Si ricongiunge con i genitori alla fine della guerra. Nel dopoguerra riprende il lavoro alla Mondadori e svolge intensa attività di scrittore e giornalista. Il 22 agosto 1949 sposa Gigliola Colombo, conosciuta in un precedente viaggio negli Stati Uniti; dalla loro unione nascono nel 1950 Irene e, nel 1953, Fabio. La sua attività giornalistica e di scrittore si concentra su Milano, sia quella contemporanea che quella storica e rinascimentale. Il suo romanzo autobiografico Il campo del 1948 ha vinto il Premio Bagutta opera prima. Altri scritti autobiografici e diaristici sono usciti postumi a cura del figlio Fabio: Finché c’è carta e inchiostri c’è speranza. Dalle leggi razziali al dopoguerra: memorie di uno scrittore ebreo (Mursia, 2019). Muore a Milano il 3 dicembre 2010.