Apruzzese
Nato a Bovino (FG) e residente a Novara. Appartiene ad una famiglia di tradizioni socialiste, costretta a trasferirsi a Novara per le continue violenze fasciste subite nel suo paese d'origine.
Militare di leva in Albania, si ferisce volontariamente a una mano per smettere di combattere.Processato nel giugno 1941 viene condannato a vent'anni di carcere, scontati prima a Gaeta, poi, dopo lo sbarco alleato, a Peschiera.
Deportato in Germania con il convoglio partito da Peschiera il 20 settembre 1943 e arrivato a Dachau il 22.9.1943, trasporto n. 2. Primo numero di matricola: 54521. Categoria Schutzäftlinge (deportato per motivi di sicurezza). Trasferito poi a Landsberg e successivamente a Baeumenheim (Dachau).
Viene liberato il 29 aprile 1945 a Baeumenheim (Dachau).
Rientra in Italia il 24 giugno 1945.
Resistenza unita dicembre 1985; (a cura di A. Bravo e D. Jalla), La vita offesa, F. Angeli, 1986; Gisa Magenes, Fogli sensibili, n.3, ott./dic. 1994 e Resistenza unita aprile/maggio 1995; Italo Tibaldi, Compagni di viaggio, F. Angeli, 1994; (a cura di Piero Beldì), La memoria invisibile. Catalogo archivio sonoro, CD 147-1, CD 148-1, ISRN, 2005; (a cura di B. Mantelli e N. Tranfaglia), Il libro dei deportati, vol. 1, tomo I, pg. 158, Mursia 2009; Archivio della deportazione piemontese, intranet.istoreto.it/adp, 2010.