Orsina
28 anni
Nato a Ghislarengo (VC) e residente a Vaprio d'Agogna (NO).
Il fratello Pietro (patriota aggregato alla 81^ Brigata "Volante Loss", III Divisione Pajetta), è coinvolto nel rastrellamento nazifascista avvenuto il 14 dicembre 1944 nella zona di Suno e Vaprio d'Agogna. Dopo l'arresto viene portato al Municipio di Oleggio, da dove riesce però a scappare. Il giorno dopo, 15 dicembre, saputo dell'arresto e pensando fosse stato trasferito a Novara, il fratello Francesco lo va a cercare al comando militare tedesco di palazzo Rossini, dove però è fermato e trattenuto. Nei giorni seguenti viene trasferito al carcere di S. Vittore a Milano.
Da Milano viene trasferito a Bolzano Gries. Il 19 gennaio 1945 è mandato a Flossenbürg, dove arriva il 23 gennaio 1945: numero di matricola 43800; categoria Politisch (deportato politico). Il 5 febbraio 1945 viene trasferito nel sottocampo di Saal/Donau.
All'amministrazione comunale di Flossenbürg risultano distrutti tutti i documenti relativi agli ultimi due anni di guerra, per cui il Tribunale di Novara dichiarò la morte presunta di Francesco Orsina, non essendosi saputo più nulla di lui dopo il suo trasferimento a Saal/Donau.
Dalla testimonianza scritta di Italo Cortesi, rilasciata a Pietro Orsina nell'immediato dopoguerra, risulterebbe che Francesco Orsina venne spostato a Saal/Donau ai primi di marzo, benché a quella data Cortesi fosse già stato trasferito a Zwickau (vdi "Libro dei deportati").
(a cura di B. Mantelli e N. Tranfaglia), Il libro dei deportati, vol. 1, tomo II, pg. 1551, Mursia 2009; Dario Venegoni, Uomini, donne e bambini nel lager di Bolzano, Aned, 2005.
Archivio privato Paola Orsina, Richiesta dichiarazione di assenza presso Tribunale di Novara dell'8/10/47 - Lettera CRI del 28/6/48 - Due lettere dell'amministrazione comunale di Flossenbürg del 14/3/49 e del 24/8/49 - Foto di Francesco Orsina - Lettera di Italo Cortesi.