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Piergiovanni
Scalabrino
Rolando


Nome
Piergiovanni
Cognome
Scalabrino
Soprannome
Rolando
Nomi di battaglia
Rolando
Sesso
M
Luogo di nascita
Verbania - Intra (VB)
Data nascita
4 marzo 1923
Padre
Antonio Scalabrino
Data della morte
2012
1
Salì in montagna nell'agosto 1944 e, attraverso la partigiana Maria Peron, si unì alla Brigata Valgrande Martire, appena costituita al comando di Mario Muneghina dopo la scissione del "Valdossola". Il 22 marzo 1945 assunse il comando del Battaglione Fratelli Bagi. Riconosciuto partigiano combattente con 8 mesi e sedici giorni di anzianità.
Attività partigiana
Salì in montagna nell'agosto 1944 e, attraverso la partigiana Maria Peron, si unì alla Brigata Valgrande Martire, appena costituita al comando di Mario Muneghina dopo la scissione del "Valdossola". Il 22 marzo 1945 assunse il comando del Battaglione Fratelli Bagi. Riconosciuto partigiano combattente con 8 mesi e sedici giorni di anzianità.
Matricola
Ruolo
Note
Partigiano combattente
Nel settembre 1943, al momento della firma dell'armistizio, Piergiovanni Scalabrino si trovava a Lucca come allievo dell’Accademia Militare di Artiglieria. Disarmato e inizialmente confinato in caserma dalle truppe tedesche, con regolare licenza venne inviato a casa in attesa di disposizioni. Durante il viaggio di ritorno verso Intra (Verbania) incontrò casualmente alla stazione di Firenze Gastone Lubatti, allievo della scuola sottufficiali (come Scalabrino, Lubatti salirà di lì a poco in montagna come partigiano). Dopo un tentativo di espatriare in Svizzera con altri militari sbandati - fallito a causa del blocco delle frontiere - Scalabrino stabilì i primi contatti con l'avv. Menotti, Ranzoni e Salvi allo scopo di organizzare una resistenza attiva; venne posto a capo di una squadra d'azione composta da alcuni compagni-amici. Nel frattempo, con la riapertura dell'Accademia Militare di Lucca, non più Regia ma Repubblicana, venne richiamato in servizio. Il mancato rientro determinò l'arresto del padre Antonio, antifascista e tenente Colonnello del Genio in congedo. Per ottenere il suo rilascio, Scalabrino rientrò in Accademia e rimase in servizio fino al mese di luglio del 1944, quando, nel frattempo trasferito a Novi Ligure, riuscì a fuggire e, tornato a Intra, a salire in montagna come partigiano.