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Presenza ebraica nel novarese

1938-1943
L’ "Elenco ebrei - Cittadini italiani residenti nella provincia di Novara debitamente censiti. Comune di Novara" (ASNo, Fondo Prefettura) fornisce un elenco di 64 ebrei residenti nella città di Novara, appartenenti a 24 nuclei familiari. Il documento rettifica dunque, aumentandolo di più del doppio, il numero fornito da un precedente censimento dell’agosto 1938, in cui gli ebrei residenti risultavano essere solo 30.
L’elenco non è datato; l’unica certezza è che è posteriore al 1° luglio 1938, data più recente riportata nel documento (nascita di Marisa Dei). È tuttavia verosimile collocarlo successivamente al novembre 1938, quando i “Provvedimenti per la difesa della razza italiana” del 17 novembre avevano aperto (dopo l’elaborazione delle liste comunali e il censimento vero e proprio) la terza fase della conta degli ebrei, con l’obbligo di autodenuncia di eventuale appartenenza alla “razza ebraica” entro 90 giorni dall’entrata in vigore del decreto.
Pur essendo più completo, l’elenco non comprende otto nominativi compresi invece in quello di agosto; Incrociando i dati e integrandoli con altri ricavati da ulteriori documenti possiamo quindi ritenere che tra il 1938 e il 1940 la presenza ebraica nel Comune di Novara si aggirasse intorno all’ottantina di persone.
Il numero resta tuttavia piuttosto esiguo rispetto a quello registrato in altre città piemontesi (a Novara del resto non esisteva una Comunità ebraica organizzata né venne mai costruita una sinagoga). Ben integrati nella comunità locale, alcuni ebrei novaresi avevano aderito al regime fascista rivestendo incarichi pubblici di una certa importanza (Mario Toscano, ad esempio, fascista dal 1926, era diventato nel 1932 direttore dell’Istituto Nazionale di Cultura Fascista e, tra il 1935 e il 1938, vice podestà di Novara).

Per quanto riguarda l'alto novarese - sul Lago Maggiore e nelle località limitrofe – è conservato (Archivio di Stato di Novara, Fondo Prefettura) un elenco a stampa dei Comuni della provincia che riporta, accanto a ciascun toponimo e al relativo numero di abitanti, l’indicazione segnata a mano della presenza o meno di ebrei nel territorio comunale; grazie a questo documento sappiamo che in 23 comuni su un totale di 143 risultavano essere residenti degli ebrei. Per quanto il documento di per sé non offra dati numerici, ha fornito tuttavia una preziosa guida alla ricerca, indicando gli archivi comunali che – almeno potenzialmente – conservano nominativi di ebrei residenti. Sulla base degli archivi comunali già consultati (la ricerca è ancora in corso), è risulta attestata finora la presenza di almeno duecentosessanta ebrei, cifra destinata chiaramente ad aumentare con il proseguimento dei lavori di ricerca.

Gli ebrei presenti nei comuni limitrofi al Lago Maggiore appartenevano a tre categorie:

  • ebrei italiani residenti da tempo nelle diverse località intorno al lago
  • ebrei italiani sfollati, soprattutto da Milano e dalla Lombardia, a seguito dei bombardamenti e alloggiati in affitto o in albergo;
  • ebrei provenienti dall’estero (sia con cittadinanza italiana che con altro passaporto) e alloggiati soprattutto negli alberghi.

Un gruppo consistente di ebrei stranieri proveniva da Salonicco dove, nella primavera nel 1943, era iniziata la deportazione in massa della comunità ebraica verso Auschwitz-Birkenau (350 ebrei italiani o di origine italiana presenti a Salonicco scamparono alla deportazione e vennero trasferiti ad Atene, allora occupata dagli italiani, grazie all’azione diplomatica dei Consoli Guelfo Zamboni prima, Giuseppe Castruccio poi).