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Liberazione di Cannobio

3 settembre 1944

In mattinata reparti della "Piave" isolano Cannobio occupando Traffiume e Cannero. Alle 13,30 viene aperto il fuoco da tutte le posizioni soprastanti contro le postazioni dei tedeschi e dei fascisti. Alle 15,30 i partigiani passano all'attacco. Dopo mezz'ora di combattimento ravvicinato, i tedeschi che reagiscono debolmente, si arrendono. Il presidio fascista invece respinge la resa, mentre il tentativo nemico di inviare rinforzi da Luino con un battello viene respinto. In accordo con il comando della "Piave", la "Valgrande Martire" impegna il presidio di Intra per tutta la giornata. Anche i fascisti si arrendono a Cannobio.
L'occupazione viene estesa a Oggebbio e al posto di confine di Valmara. La gioia della popolazione liberata è grande, anche se turbata dal trasferimento degli ostaggi cannobiesi a Varese. Viene nominato un commissario civile per regolare la vita della cittadina, mentre iniziano trattative con le autorità svizzere per ottenere viveri. I prigionieri tedeschi vengono inviati in Svizzera in cambio della promessa che gli ostaggi saranno liberati, mentre i fascisti vengono rilasciati, meno sette che sono stati fucilati.