Rientro di partigiani sconfinati in Svizzera
Dicembre 1944
Circa 35 uomini della “Cesare Battisti” vengono inviati in Svizzera dietro formale promessa che saranno richiamati non appena si assesteranno le vie di rifornimento. Quasi tutti rientreranno dopo poche settimane, evadendo dai campi di concentramento svizzeri. Ai primi di dicembre il gruppo di 80 uomini si riduce a 40, distribuiti tra Manegra, Aurano, Scareno, Esio e Premeno. Fanno teoricamente parte della “Battisti” altri 40 uomini del Battaglione “Vigezzo”, riorganizzati dal Tenente «Viglio» e dislocati in Val Onsernone, anche se i collegamenti, quasi impossibili, avvengono unicamente attraverso il “Posto 24” ad Ascona. Altri reparti saranno presto organizzati da “Carletto” sulla sponda Est del Lago Maggiore.
Dicembre 1944
Circa 35 uomini della “Cesare Battisti” vengono inviati in Svizzera dietro formale promessa che saranno richiamati non appena si assesteranno le vie di rifornimento. Quasi tutti rientreranno dopo poche settimane, evadendo dai campi di concentramento svizzeri. Ai primi di dicembre il gruppo di 80 uomini si riduce a 40, distribuiti tra Manegra, Aurano, Scareno, Esio e Premeno. Fanno teoricamente parte della “Battisti” altri 40 uomini del Battaglione “Vigezzo”, riorganizzati dal Tenente «Viglio» e dislocati in Val Onsernone, anche se i collegamenti, quasi impossibili, avvengono unicamente attraverso il “Posto 24” ad Ascona. Altri reparti saranno presto organizzati da “Carletto” sulla sponda Est del Lago Maggiore.