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Eccidio di Forno

9 maggio 1944

Su probabile segnalazione di una spia, il 9 maggio 1944 alcuni reparti della Legione Tagliamento, impegnata nel rastrellamento della Valsesia, si spostano, attraverso la Bocchetta di Campello, in Valstrona. Obiettivo: l’ospedaletto garibaldino di Forno dove, affidati alle cure del dott. Vito Casalburo, del partigiano Giovanni Castaldi “Marco”, studente in medicina, e di Dina Clavena (sorella di Angelo, caduto a Megolo il 13 febbraio), sono ricoverati i partigiani Adriano Corà, Luigino Comoli, i fratelli Bruno e Piero De Micheli e i fratelli Gino e Piero Meneghini.

L’ospedaletto viene attaccato dalle milizie fasciste nelle prime ore del giorno. Aurelio Godi viene raggiunto da una raffica di mitra e muore. Nonostante la dichiarazione di resa del dott. Casalburo e le ripetute richieste del parroco di Forno don Giulio Zolla di risparmiare la vita ai partigiani, questi vengono messi al muro nella piazzetta antistante la chiesa parrocchiale e fucilati: cadono il dott. Casalburo, Giovanni Castaldi, Adriano Corà, Luigi Comoli, Lino e Piero De Micheli, Gino e Bruno Meneghini.