Rakosi
22 anni
Di origine ebraica ungherese, lascia Budapest con la famiglia per trasferirsi a Milano in data non nota. E' uno studente in medicina che come il padre professa la religione protestante.
In seguito agli eventi bellici, si trasferisce con i genitori ad Arona, sulle sponde del Lago Maggiore, in una villetta in affitto di proprietà della signora svizzera Beretta-Piccoli.
Nel tardo pomeriggio di mercoledì 15 settembre 1943 militari tedeschi, nel corso del rastrellamento di ebrei operato dal primo Battaglione, secondo Reggimento, Divisione meccanizzata Waffen SS Leibstandarte Adolf Hitler fanno irruzione nella sua abitazione per arrestare la madre Clara Kleinberger di origine ebraica e da poco dimessa dall'ospedale, ma Tiberio preferisce seguirla. Vengono portati alla caserma dei carabinieri dove la sera si reca il padre Roberto Rakosi trovando diversi ebrei, ma non la moglie e il figlio. Con gli altri ebrei rastrellati ad Arona era stato trasferito al carcere di Novara e poi verso destinazione ignota.
Viene assassinato probabilmente il 16 settembre 1943, come risulta da Il libro della memoria e dal testo di Toscano. Di lui non si sa più nulla.
Aldo Toscano, L'olocausto del Lago Maggiore (settembre-ottobre 1943), Alberti, Verbania, 1993; Bollettino storico per la provincia di Novara, n.1 - 1993; Marco Nozza, Hotel Meina, Mondadori, 1995; Liliana Picciotto, Il libro della memoria, pg. 837, Mursia, 2002; La strage dimenticata. Meina, settembre 1943. Il primo eccidio di ebrei in Italia, Interlinea, 2003; (a cura di B. Mantelli e N. Tranfaglia), Il libro dei deportati, vol. II, Mursia, 2010; Lorenzo Camocardi, Gianmaria Ottolini, Even 1943 (DVD), Verbania, 2010; Centro di documentazione ebraica contemporanea, www.nomidellashoah.it; Nuova Resistenza Unita, n.3/2017.