Penco
Figlia di Margherita Coen, vittima dell'eccidio di Arona.
«C’era una famiglia, marito, moglie e figlio, che abitava in una villa alla periferia di Arona…erano ungheresi, i signori Rakosi. Sono stati deportati la moglie e il figlio, perché il marito non era israelita. All’hotel Sempione c’erano appunto i Modiano, erano quattro. C’erano i due sposi, una sorella del marito, un fratello…Sono stati tutti portati via, mentre si sono salvati un’altra sorella e i genitori, che al momento dell’arresto non si trovavano qui. Poi purtroppo mia mamma…. Infine il conte Cantoni che è stato prelevato insieme alla vecchia madre molto malferma in salute»
«Purtroppo siamo stati i primi a essere colpiti da questa azione dei nazisti e non abbiamo fatto in tempo a metterci in salvo. Si sono presentati in negozio…. un ufficiale con alcuni soldati tedeschi; entrando hanno incontrato proprio mia madre…le hanno chiesto se era lei Cohen Margherita…”Si –ha risposto- sono io”. “Per ordine del comando –hanno detto- dobbiamo portarla all’ufficio del Comando tedesco”. Mio papà ha cercato di opporsi, di dire “guardi che mia moglie non appartiene più alla religione ebraica, perché è sposata con me”. L’ufficiale ha avuto un momento di esitazione, poi ha detto: “È l’ordine del Comando…adesso la portiamo con noi per un interrogatorio, poi la rilasceremo”. L’hanno fatta salire sulla camionetta dove c’era già il conte Cantoni…Si vede che prima erano passati di là…Anzi, precedentemente mia mamma era entrata in negozio dopo essere andata a comprare un giornale e aveva detto: “Lo sai che ho sentito che hanno arrestato i due ragazzi Modiano? Chissà perché…”. E mentre si faceva questo discorso sono entrati i tedeschi; si vede che avevano fatto il giro… È stata una cosa fulminea. Hanno prelevato lei, poi sono tornati ancora all’Hotel Sempione, dove avevano arrestato i due fratelli Modiano, ad arrestare le due signore. Li abbiamo seguiti fino alle otto di sera – erano le sei e un quarto del pomeriggio – dopodiché non abbiamo più potuto continuare perché c’era il coprifuoco e bisognava ritirarsi. Da lì li hanno portati al comando di Stresa: questa è l’ultima notizia che abbiamo avuto».
Nel 1926, anno della sua nascita, il padre Adolfo e la madre Margherita Coen lasciarono Milano per trasferirsi ad Arona, dove il padre aveva acquistato uno studio fotografico. Compiuti gli studi superiori nella locale Scuola Tecnica Commerciale, iniziò la scuola di Ragioneria a Novara, interrompendo tuttavia gli studi nel 1943 in seguito alla morte della madre. Da quel momento e fino al 1981 affiancò il padre nella gestione dello studio fotografico di famiglia.