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Kalman
Melzer



Nome
Kalman
Cognome
Melzer
Sesso
M
Luogo di nascita
Tluste (Polonia)
Data nascita
26 marzo 1902
Padre
Melzer Peisach
Madre
Spitzer Babia
professione
commerciante
Attività partigiana
Matricola
Ruolo
Note

Margarethe
Hühner
->moglie

Udo
Melzer
->figlio
Note biografiche

Polacco di origine ebraica (nato a Tluste, Polonia), si sposa con la tedesca Margarethe Hühner e vive a Dortmund, in Renania, dove nasce il loro figlio Udo. Kalman fa il commerciante di stoffe per vestiti e giunge in Italia con la famiglia il 18 marzo 1937 prendendo casa a Milano, in via dei Mille 48. A ottobre viene arrestato e interrogato a Lecco perché sospettato di rapina ai danni di un sacerdote di Bellano. Non risulta condannato e non sembra esserci un seguito a questo arresto. Infatti quando il RDL 17/11/38 impone (art. 24) agli ebrei stranieri di lasciare il paese entro il 12 marzo 1939 e Kalman chiede una proroga di tre mesi, la Prefettura di Milano manda una nota al Ministero dicendo che tale persona tiene “regolare condotta civile, morale e politica”.

Deportazione

A giugno del 1940 la famiglia si trova ancora a Milano e viene coinvolta nelle nuove disposizioni di Mussolini sull’internamento degli ebrei stranieri: il 18 giugno la Prefettura di Milano chiede al Ministero di poter internare Melzer in quanto “individuo pericoloso”: con altri connazionali avrebbe fatto propaganda contro l’ingresso dell’Italia in guerra.
Il 1° luglio Kalman viene assegnato a Campagna (Salerno, campo attivo dal 15 giugno) dove arriva il 6 luglio, mentre moglie e figlio restano temporaneamente a Milano.
Il 18 agosto viene trasferito a Ferramonti di Tarsia, dove viene raggiunto dalla famiglia nella primavera del 1941.
Nei mesi successivi i Melzer vengono assegnati all'internamento libero e nel settembre 1941 la famiglia viene mandata a Vespolate (NO).

Espatrio

A Vespolate i Melzer resteranno circa due anni riuscendo ad integrarsi con la popolazione locale e sarà proprio grazie ad alcuni di loro che potranno raggiungere la Svizzera nel giugno del 1943, prima dell’occupazione tedesca. Tuttavia in Svizzera risulterebbero poi internati solo il padre e il figlio, mentre non ci sono riscontri per quanto riguarda la madre.

Riferimenti bibliografici

www.annapizzuti.it, Ebrei stranieri internati in Italia durante il periodo bellico; Renata Broggini, La frontiera della speranza, Mondadori, 1998; Nuova Resistenza Unita, n. 2, 2017.

Riferimenti archivistici

Archivio comune di Vespolate, Soggiorno degli stranieri in Italia; ACS, MI, DGPS, A4bis (Stranieri internati), busta 242.