Fiore
Mosca
Michele Fiore “Mosca”
Spinazzola (Bari) 12.07.1920 – Verbania 21.08.2013
Figlio di Paolo, maresciallo di PS, e di Anna Iurilli, casalinga.
In seguito ai trasferimenti per servizio del padre cambia più volte residenza sino a quella di La Spezia dove Michele lavora all’Arsenale e si iscrive alla facoltà di Giusprudenza di Pisa. Nel 1941 è chiamato alle armi in fanteria e inviato in Grecia con le truppe occupanti. In seguito alla contrazione della malaria, dopo le cure viene rispedito in Italia in convalescenza. Ristabilitosi frequenta il Corso allievo ufficiali a Firenze, acquisisce il grado di sottotenente di fanteria e viene assegnato a Vercelli. Qui entra in confidenza con il comandante, Capitano Pino Ughini di Cremona, comunista. Con l’8 settembre entrambi lasciano la caserma e riescono a reperire vestiti civili in un convento di suore; raggiungono Trino Vercellese ospiti di una famiglia antifascista che gestiva una trattoria che li ospita alcuni giorni. Qui i due si separano e Michele viene indirizzato verso l’Ossola dose si ha notizia della costituzione delle prime bande di partigiani. Tramite un avvocato domese e successivamente Natale Menotti, può prendere contatto con la nascente formazione Cesare Battisti dove gli viene assegnato il ruolo di intendente con i conseguenti contatti con il CLN di Verbania e Milano.
Il 24 gennaio 1944 rimase ferito durante uno scontro a Intra tra una squadra della Cesare Battisti al comando di “Arca” e una pattuglia notturna della G.N.R. Curato e nascosto da un medico locale (dott. Inglima) dopo una quindicina di giorni riprende servizio. Frequenti i suoi spostamenti per reperire finanziamenti e acquisire il necessario per il sostentamento della formazione e per prelevare e accompagnare sia nuove reclute che soldati alleati fuggiti dai campi di prigionia. Nei suoi spostamenti, passando spesso da Pian Nava conosce una ragazza, sfollata con la sua famiglia da Milano: Sandra Gilardelli che sposerà dopo la guerra.
Partecipa alla liberazione di Cannobio all’inizio del settembre ’44 e rimane alla difesa della cittadina mentre il grosso delle Formazioni sono risalite in Cannobina e Vigezzo per contribuire alla liberazione dell’Ossola. Con la rioccupazione fascista di Cannobio Mosca con altri partigiani è arrestato e condotto a Varese. Verrà liberato con lo scambio di prigionieri a Traffiume ricongiungendosi così alla sua formazione. Con la caduta della “Repubblica dell’Ossola” passa un breve periodo in Canton Ticino e poi, su indicazione del CLN di Lugano, rientra in Italia mettendosi al servizio dell’OSS, il servizio segreto dell’Esercito americano. Vestito civilmente e con documenti falsi percorre Veneto e Lombardia per fornire agli alleati informazioni sugli spostamenti delle truppe tedesche e fasciste. Soggiorna spesso a Milano in Via San Maurilio con altri antifascisti; un infiltrato però li denuncia e Mosca con altri compagni vengono arrestati. In cella di rigore a San Vittore, poi trasferito prima ad Asti e successivamente a Torino dove verrà liberato il 26 aprile 1945.
Rientrato brevemente a La Spezia dalla famiglia, tornerà a Milano per completare gli studi di Giurisprudenza e sposare Sandra nel gennaio 1948.