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Antonio Emma
Di Dio



Nome
Antonio Emma
Cognome
Di Dio
Sesso
M
Luogo di nascita
Palermo
Data nascita
17 marzo 1922
Padre
Di Dio Arcangelo
Madre
Calà Adele
Luogo di morte
Megolo
Data della morte
13 febbraio 1944
1
Dopo l'8 settembre, sfuggito ai tedeschi, aveva raggiunto il fratello Alfredo a Cavaglio d'Agogna presso l'antifascista Carletto Leonardi; spostatosi in Valstrona, aveva costituito con il fratello una banda partigiana, la Banda Massiola attiva nel Cusio e nel medio novarese. Nel dicembre 1943 avvenne la fusione con il Gruppo Patrioti Valstrona guidato dal Capitano Filippo Maria Beltrami. Cadde in combattimento a Megolo il 13 febbraio 1943. Riconosciuto partigiano con 6 mesi e 4 giorni di anzianità.
Attività partigiana
Dopo l'8 settembre, sfuggito ai tedeschi, aveva raggiunto il fratello Alfredo a Cavaglio d'Agogna presso l'antifascista Carletto Leonardi; spostatosi in Valstrona, aveva costituito con il fratello una banda partigiana, la Banda Massiola attiva nel Cusio e nel medio novarese. Nel dicembre 1943 avvenne la fusione con il Gruppo Patrioti Valstrona guidato dal Capitano Filippo Maria Beltrami. Cadde in combattimento a Megolo il 13 febbraio 1943. Riconosciuto partigiano con 6 mesi e 4 giorni di anzianità.
Matricola
Ruolo
Note
Caduto
Nacque a Palermo il 17 marzo 1922.Il padre dei fratelli Alfredo e Antonio Di Dio era un brigadiere di Pubblica Sicurezza che venne trasferito a Cremona, dove lo seguì la famiglia. Antonio fece gli studi ginnasiali e liceali a Cremona e, nel 1941, entrò all'Accademia militare di Modena. Nell'agosto del 1943, col grado di sottotenente fu assegnato al 114° Reggimento Fanteria in Calabria e, il 5 settembre, trasferito alla Scuola di Applicazione di Parma. Dopo l'8 settembre 1943 venne fatto prigioniero dai tedeschi, ma riuscì a scappare e a rifugiarsi a Cremona. Successivamente raggiunse Alfredo a Cavaglio d'Agogna, ospite dell'antifascista Carletto Leonardi. I due fratelli Di Dio si spostarono in Valstrona, nel Cusio. A Inuggio e Massiola i fratelli Di Dio diventano i fratelli "Diala" dando vita alla prima "banda" partigiana della Valstrona. Altri ex militari raggiunsero i due fratelli e ben presto la formazione si irrobustì fino a compiere azioni nel Cusio e nel medio novarese. Il 23 dicembre del 1943 avvenne la fusione fra la "banda" di Filippo Maria Beltrami e quella dei fratelli Di Dio. A metà gennaio 1943, Antonio, con Bruno Rutto, Albino Calletti, Alberto Li Gobbi e i loro uomini, si portò in Valsesia, in appoggio ai garibaldini di Vincenzo Moscatelli attaccati da preponderanti forze nemiche, e nei giorni 17-18 gennaio fu fra i protagonisti della battaglia di Roccapietra battendosi con grande coraggio. Quando il grosso della Brigata lasciò la Valstrona (fine gennaio) per sfuggire al rastrellamento, Antonio, con il "Capitano" e parte della Compagnia "Massiola", rimase in Valle per contrastare l'avanzata del nemico. Il 31 gennaio si trasferirono alla piana del Cortavolo, la terrazza sopra Megolo. Antonio seguì il capitano Beltrami sia all'incontro di Cireggio, nella villa dell'avvocato Paolo Ferraris e sia all'incontro con il capitano tedesco Ernst Simon. Fu uno dei protagonisti della battaglia di Megolo e cadde in quella battaglia a fianco del suo "Capitano" e di altri 10 partigiani il 13 febraio 1943. Il corpo di Antonio Di Dio venne portato a Cireggio assieme a quello di Beltrami, nella cappella di S. Rocco. Quando le bare stavano per essere introdotte nel sepolcro della famiglia Beltrami, l'avvocato Mario Macchioni gridò: "Capitano Beltrami, tenente Di Dio, viva l'Italia". E' Medaglia d'Oro al Valor Militare alla memoria. [Da "La divisione Sforzesca", Camminando attraverso la storia. I sentieri della libertà nel Verbano Cusio Ossola, a cura dell’Istituto storico della Resistenza e della società contemporanea nel Novarese e nel Verbano-Cusio-Ossola “Piero Fornara”, http://www.isrn.it/dvd/dvd_chiovini/sentiero_beltrami/3_15.htm]