X
Filippo Maria
Beltrami
Capitano


Nome
Filippo Maria
Cognome
Beltrami
Soprannome
Capitano
Nomi di battaglia
Capitano
Sesso
M
Luogo di nascita
Omegna - Cireggio (VB)
Data nascita
14 luglio 1908
Luogo di morte
Megolo
Data della morte
13 febbraio 1944
1
Subito dopo l'armistizio rientrò a Cireggio, suo paese natale, e costituì con Bruno Rutto e Pippo Coppo il Gruppo "Quarna" (Alpe Frera). Nel dicembre dello stesso anno assunse il comando della "Brigata Patrioti Valstrona", nata dalla fusione della sua formazione con quella dei fratelli Di Dio. Morì in combttimento durante la Battaglia di Megolo il 13 febbraio 1944.
Attività partigiana
Subito dopo l'armistizio rientrò a Cireggio, suo paese natale, e costituì con Bruno Rutto e Pippo Coppo il Gruppo "Quarna" (Alpe Frera). Nel dicembre dello stesso anno assunse il comando della "Brigata Patrioti Valstrona", nata dalla fusione della sua formazione con quella dei fratelli Di Dio. Morì in combttimento durante la Battaglia di Megolo il 13 febbraio 1944.
Matricola
Ruolo
Note
Caduto
Filippo Maria Beltrami nacque a Cireggio di Omegna (allora provincia di Novara, oggi Verbano Cusio Ossola) il 14 luglio 1908. Nel periodo liceale fece amicizia con due persone probabilmente fondamentali per la sua maturazione: Eugenio Colorni e Piero Martinetti. Dal 1932, dopo la laurea in architettura, lavorò con successo a Milano come lo zio Luca, senatore del Regno, noto per il restauro del Castello Sforzesco. Nel 1936, dopo nemmeno tre mesi di fidanzamento, sposò Giuliana Gadola, da cui ebbe tre figli: Luca, Giovanna e Michele. Come sappiamo dalle parole della Signora Giuliana, i coniugi Beltrami condussero, nella Milano borghese degli anni Trenta, una "vita completamente normale", ma ricca di contatti con esponenti del "vecchio" mondo politico prefascista. Sono invece degli anni universitari le amicizie con personaggi antifascisti del futuro Partito d'Azione. Nel complesso però i Beltrami portarono avanti una vita abbastanza "ritirata", soprattutto dopo la nascita dei figli, lasciando Milano solo per le vacanze a Cireggio. Si sa che Filippo Beltrami frequentasse e apprezzasse gli intellettuali e i liberali antifascisti, ma ne rimproverasse l'eccessiva teorizzazione, il fatto che vivessero praticamente in una torre d'avorio, giungendo a dichiarare alla moglie. "Questa gente parla, parla, ma ho paura che quando ci sarà da fare qualche cosa ci troveremo io e te". Non avendo alcuna predisposizione, il servizio militare, svolto come artigliere a cavallo a Lucca e Piacenza, fu per lui periodo di particolare sofferenza, tanto che all'atto del richiamo, durante la guerra, cercò in ogni modo di rimanere di stanza a Milano. Nella città lombarda, colpita duramente dai bombardamenti angloamericani, la vista continua delle sofferenze della popolazione, lo convinse della necessità dell'impegno personale e della catastrofe imminente. E' di quel periodo anche il rapporto con Filippo Sacchi al "Corriere della Sera". La moglie, che nel frattempo Filippo aveva trasferito con i bambini a Cireggio per maggiore sicurezza, venne a trovarlo in occasione di uno dei più terribili bombardamenti che Milano subì in quel periodo. Durante i quaranta giorni del periodo badogliano Filippo fu promosso a capitano del 27° Artiglieria di Baggio (MI). Qui lo colse la notizia dell'armistizio l'8 settembre del 1943: fu uno dei pochi che riuscì a fuggire dalla caserma prima che le truppe tedesche circondassero l'edificio. Il 12 settembre 1943 raggiunse Cireggio dove, nel clima di incertezza e di paura seguente all'occupazione nazista, maturò le successive scelte di resistenza. Il 12 settembre 1943 Filippo Beltrami raggiunse la famiglia a Cireggio e vi rimase dopo aver scartato l'idea di rifugiarsi in Svizzera. Il 19 settembre una prima riunione di antifascisti, tenuta ad Omegna (Ponte antico), a cui parteciparono circa venticinque giovani omegnesi, decise la resistenza all'occupazione nazista. Il giorno dopo circa una ventina di loro, nella maggior parte ragazzi del luogo e militari fuggiti dopo l'8 settembre, salì a Quarna (Alpe Frera). Bruno Rutto e Pippo Coppo (il gruppetto di Quarna come era stato definito dalla signora Giuliana) furono i primi a parlare con Beltrami per convincerlo ad assumere il comando della loro formazione. Fu questo il nucleo che costituì il Gruppo "Quarna" al comando del Capitano. A dicembre del 1943 avvenne la fusione tra la formazione di Beltrami e quella dei fratelli Di Dio che costituirono così la "Brigata Patrioti Valstrona", la cui fine sarà segnata dalla battaglia di Megolo il 13 febbraio 1943, in cui lo stesso Beltrami cadde in combattimento con 11 suoi uomini.