Kleinberger
45 anni
Moglie di Roberto Rakosi e madre di Tibero Alexander, ungheresi, sono scappati da Budapest e arrivano a Milano, dove sono presenti il 9/3/43.
Per sfuggire ai bombardamenti si rifugia con il marito e il figlio ad Arona, sulle sponde del Lago Maggiore, prendendo residenza in una villetta in affitto di proprietà della signora svizzera Beretta-Piccoli.
Solo lei è di origine ebraica, marito e figlio sono protestanti. Quando arrivano i tedeschi nella loro casa di Arona il 15 settembre 1943, nel corso del rastrellamento di ebrei operato dal primo Battaglione, del secondo Reggimento della Divisione meccanizzata Waffen SS Leibstandarte Adolf Hitler, non trovano nessuno perché Roberto e il figlio Tiberio sono a Milano come ogni giorno per lavoro e lei è fuori casa. Viene avvertita, ma non scappa, preferisce aspettare l’arrivo dei suoi famigliari e recarsi a casa con loro, dove però tornano le SS a prenderla (il marito e il figlio sono protestanti), ma Tiberio Alexander Rakosi, studente in medicina, preferisce seguire la madre, da poco dimessa dall’ospedale. Vengono portati alla caserma dei carabinieri dove la sera si reca Roberto Rakosi trovando diversi ebrei, ma non la moglie e il figlio. Con gli altri ebrei rastrellati ad Arona era stata trasferita al carcere di Novara e poi verso destinazione ignota.
Viene assassinata probabilmente il 16 settembre 1943. Di lei si perdono le tracce.
Aldo Toscano, L'olocausto del Lago Maggiore (settembre-ottobre 1943), Alberti, Verbania, 1993; Bollettino storico per la provincia di Novara, n.1 - 1993; Marco Nozza, Hotel Meina, Mondadori, 1995; Liliana Picciotto, Il libro della memoria, pg. 837, Mursia, 2002; La strage dimenticata. Meina, settembre 1943. Il primo eccidio di ebrei in Italia, Interlinea, 2003; ( cura di B. Mantelli e N. Tranfaglia), Il libro dei deportati, vol. II, Mursia, 2010; Lorenzo Camocardi, Gianmaria Ottolini, Even 1943 (DVD), Verbania, 2010; Centro di documentazione ebraica contemporanea, www.nomidellashoah.it; Nuova Resistenza Unita, n.3/2017.