
Brustia
Nato e residente a Domodossola (NO). Operaio nell'azienda Girola, viene mandato all'aeroporto della Malpensa, dove si stava costruendo una nuova pista, per evitare la chiamata alle armi della Rsi. Torna poi a Domodossola e diventa partigiano nel settembre 1944.
Entra nella Divisione Valtoce (Partigiano per sette mesi nella Brigata Abrami). durante la repubblica dell'Ossola ed è operativo con Elsa Oliva e altri nella zona del Mottarone.
Viene catturato il 6.1.45 dalle parti di Ornavasso, quando con altri 12 compagni tenta di prendere prigionieri da scambiare con il loro comandante di battaglione, Giulio Lavarini, che era stato arrestato. Resta prigioniero a Domodossola. Dopo qualche giorno sei di loro vengono fucilati, mentre gli altri sette vengono portati il 19 gennaio a Milano (S. Vittore) e ai primi di febbraio trasferiti a Bolzano.
Viene deportato a Bolzano il 14 febbraio 1945 e successivamente nel sottocampo di Merano, matricola n. 9760. A fine febbraio e a marzo viene caricato sui treni per Mauthausen prima e Buchenwald poi, che però in entrambi i casi non partono per i bombardamenti alleati. A metà marzo viene spostato in un piccolo campo di lavoro dalle parti di Vipiteno (BZ).
Il 30 aprile 1945 i tedeschi smobilitano il campo e da lì, a piedi e in camion, arriva prima a Milano e poi il 7 maggio a Domodossola.
P. Bologna, Il prezzo di una capra marcia, ed. Libreria Giovannacci, 1969; CD "Partigianato" (dati tratti dai fogli riconoscimento commissione lombarda qualifiche partigiane - ISRN); Dario Venegoni, Uomini, donne e bambini nel lager di Bolzano, Aned, 2005.