Questo lavoro è il provvisorio punto d’arrivo di una serie di attività condotte dall’Istituto storico della Resistenza e della società contemporanea di Novara e dalla Casa della Resistenza di Fondotoce nel corso degli ultimi cinquant’anni. Alle prime interviste negli anni Settanta con partigiani ex deportati, è seguito il progetto sulla deportazione voluto dall’Aned (Associazione nazionale ex deportati) e realizzato dall’Università di Torino e dagli Istituti storici della Resistenza della Regione. Iniziativa che ha portato alla pubblicazione del volume La vita offesa (a cura di A. Bravo e D. Jalla), F. Angeli, 1986, in cui sono presenti interviste fatte a una dozzina di novaresi.
In seguito la storica Gisa Magenes pubblicherà sulla rivista Fogli sensibili nel 1994 l’elenco di 99 nomi di deportati novaresi sulla base dei dati raccolti dall’Istituto E. De Martino. Da questo materiale e da questi nomi si è partiti per nuove ricerche che hanno aggiunto altri documenti e testimonianze fino al fondamentale lavoro svolto dall’Università di Torino e dagli Istituti storici della Resistenza presenti sul territorio nazionale, coordinati da Nicola Tranfaglia e Brunello Mantelli. La ricerca, iniziata nel 2003 comparando i dati del database di Italo Tibaldi (ex deportato e pioniere in questo tipo di attività) con gli elenchi dei deportati presenti negli archivi dei diversi campi di concentramento e con gli archivi di Bad Arolsen (Croce Rossa Internazionale), ha portato alla pubblicazione nel 2009 dei tre tomi che contengono i 23862 nomi dei deportati politici italiani (Il libro dei deportati Vol. I: i deportati politici 1943-1945, Mursia, 2009). A questo testo sono seguiti altri due volumi di approfondimento e ricerca su aspetti locali della deportazione e sulle origini e gli sviluppi del sistema concentrazionario. Per decisione metodologica in questo lavoro si prendono però in considerazione solo i deportati politici, rinviando tutto ciò che riguarda la deportazione razziale al testo di Liliana Picciotto (Il libro della memoria, Mursia, 2002) e non considerando i lavoratori coatti e gli Internati Militari Italiani che non sono finiti nei KL, i deportati rimasti nei campi italiani di transito (Bolzano, Fossoli e Risiera di San Sabba a Trieste) e gli ebrei stranieri deportati nei campi italiani.
I criteri seguiti per stilare l’elenco dei deportati novaresi e per realizzare questo database sono stati in parte volutamente diversi. In accordo con il precedente direttore dell’Istituto storico della Resistenza di Novara, Mauro Begozzi, principale ideatore e sostenitore di questo progetto, si è pensato di riordinare tutte le informazioni a disposizione per recuperare la memoria degli eventi e delle persone che avevano subito ogni forma di deportazione (con parziale esclusione degli IMI, per i quali sarebbe opportuno un database apposito, che a livello nazionale è già esistente) o che avrebbero dovuto subirla ma sono stati uccisi prima (come è il caso degli “ebrei del Lago Maggiore”). Il criterio adottato è stato quindi il più possibile inclusivo e questo ha permesso di catalogare molti dati, ma ha anche creato problemi riguardo ai casi di dubbia deportazione, di ambigua attribuzione della tipologia di deportazione o di “appartenenza” al Novarese: le incertezze o le discordanze tra le fonti sono comunque documentate nelle singole schede[1].
Tutto il lavoro è prima confluito in un archivio cartaceo provvisorio e parziale, presente all’Istituto storico di Novara, e in un database, realizzato con Microsoft Access. In seguito il materiale è stato caricato, con più recenti ampliamenti e integrazioni, documenti e foto, nella banca dati della Casa della Resistenza. L’accesso on line risponde meglio alle esigenze di chi lo consulti per motivi personali o di studio, ma nello stesso tempo si auspica che gli utenti forniscano nuove informazioni e suggeriscano nuove ipotesi di lavoro per completare alcune lacune, risolvere contraddizioni e permettere quindi una migliore ricostruzione della storia di queste persone.
[1] Al momento i casi dubbi (poco meno di trenta) sull’appartenenza al Novarese, inseriti comunque nel database, riguardano il luogo di nascita o residenza e la formazione partigiana.
PROGETTO
Associazione Casa della Resistenza -
Via Turati 9, 28924 Verbania Fondotoce
Tel. +39 0323 58.68.02 Fax 0323 58.66.49
e-mail: info@casadellaresistenza.it
Il progetto è stato realizzato con il contributo della Regione Piemonte, Assessorato alla cultura ai sensi della L.r.58/78 art. 7
CREDITS
Ideazione e progettazione: Mauro Begozzi, Gianni Galli
Ricerca storica: Mauro Begozzi, Ester Bucchi De Giuli, Gianni Galli, Gianmaria Ottolini
Web: reimmagina.it