SCHEDA 1
Divisione “Valdossola”
Divisione “Valdossola”

La formazione si costituì nell’autunno del 1943, in seguito alla fusione di un piccolo nucleo resistenziale, guidato da Dionigi Superti (direttore di un’impresa di taglio boschi attiva nella Valgrande), con un gruppo proveniente dalla Valle Antigorio con a capo Mario Muneghina, militante comunista e già combattente antifascista nella guerra civile spagnola.

Il gruppo, organizzato militarmente dal comandante Superti, si instaurò inizialmente a Premosello, poi all’Alpe Ompio, per attestarsi successivamente in Valgrande, considerata una roccaforte inaccessibile.

Fin dall’inizio fu la più numerosa formazione partigiana operante nella zona del Verbano: nella primavera del 1944 la formazione raggiunse le 300 unità e i lanci degli aerei alleati permisero agli uomini di disporre di un buon armamento. L’attività del “Valdossola” fu sempre intensa, almeno fino all’imponente rastrellamento operato in Valgrande dai nazifascisti durante il mese di giugno 1944. La formazione registrò infatti gravissime perdite tra caduti, fucilati, dispersi e prigionieri; emersero inoltre  contrasti e disaccordi – causati anche dalle differenti posizioni politiche – ­ tra Superti e il vice-comandante Muneghina, che portarono quest’ultimo a spostarsi con un gruppo di uomini a Corte Buè, mentre il primo scese sino a Orfalecchio, portando così il “Valdossola” ad una inevitabile scissione. Dionigi Superti ricostituì la formazione con i pochi uomini rimasti, partecipò alle battaglie per la liberazione dell’Ossola, e fu tra i firmatari della costituzione della Giunta provvisoria di Governo della Repubblica Ossolana.

Nella seconda metà di ottobre il “Valdossola” fu costretto a ritirarsi combattendo fino all’alpe Devero, ma in seguito all’attacco nazifascista dovette rifugiarsi nella vicina Svizzera. Superti, nel campo di internamento di Rohrbach, organizzò una “formazione internata”, a cui fu permesso il rientro in Italia solamente nell’aprile del 1945.