Ferrari
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Giovane alpigiano viene aggregato al gruppo di partigiani che si sta trasferendo a Colle in qualità di conducente di un asino. La più giovane vittima dell'eccidio di Colle. La sua vicenda è raccontata in dettaglio sulla rivista "Vallintrasche".
“Marino Ferrari faceva parte di una famiglia numerosa residente a Crealla; per contribuire all'economia famigliare il ragazzetto venne affidato come garzone all'allevatore Luigi Martinelli di Cambiasca, che "caricava" l'alpe Biogna; avvenne anche in tempo di guerra, e così pure durante l'estate del 1944. Il 23 luglio transitava presso l'alpe Biogna una piccola formazione di partigiani, i quali chiesero aiuto all'alpigiano per trasportare fino all'alpe Colle zaini, coperte, padelle, viveri, armi e munizioni. Il Martinelli acconsentiva di buon cuore, conoscendo alcuni del gruppo, e metteva a disposizione l'asino col basto, a condizione che lo conducesse il suo garzone, il Marino; ma si cautelava che sempre il Marino lo avrebbe riportato indietro a Biogna una volta finita l'incombenza.
Nella ecatombe dell'alpe Colle, le testimonianze oculari ricordano come il corpo di Marino fosse stato quasi tagliato in due dalla raffica di proiettili; ciononostante i lamenti dello sfortunato ragazzo, coinvolto suo malgrado nello scontro, continuano sino a spegnersi in una lunga e terribile agonia; la salma del ragazzo è poi recuperata e trasportata in gerlo, a turno, da alcune donne di Crealla lungo una via dolorosa costituita dal sentiero che congiunge Colle, Pian Puz, Ludrogno, Cadaglia, Luera a Crealla (un percorso lungo e faticoso, tant'è che le donne arrivano in paese appena in tempo prima che scatti il coprifuoco). Al paese di Crealla si celebrano infine le esequie del povero giovane. L'alpigiano Martinelli, riconoscendo la propria involontaria responsabilità per la morte prematura del Ferrari, che aveva preso a servizio e aveva esposto ai rischi mandandolo insieme ai partigiani, ne risarciva convenientemente la famiglia; a distanza di anni, gli Alpini di Crealla e l'Associazione Rinascita, con gran seguito della popolazione di Crealla, in un gesto di grande umanità hanno eretto un cippo recante una epigrafe e la fotografia di Marino Ferrari che viene così equiparato, nonostante la sua giovane età, a tutti i caduti della guerra di terra, d'aria e di mare.”[i]
[i] Caretti Roberto, Nella sua fresca giovinezza. Alpe Colle, 23 luglio 1944, in “Vallintrasche 2012”, pp. 139-142.