Botton
52 anni
Ebrea di Salonicco, moglie di Marco Mosseri.
Il 1 agosto 1943 fugge da Salonicco al seguito del marito Marco Mosseri, con il figlio Giacomo Renato e sua moglie Odette Uziel. Con loro la famiglia Fernandez Diaz e i coniugi Roul Torres e Valeria Nahoum. Accompagnati da Lucillo Merci, braccio destro del Console italiano a Salonicco, arrivano a Venezia in treno dopo 4 giorni di viaggio. Da qui raggiungono il Lago Maggiore, prendendo alloggio all’hotel Meina.
Il 15 settembre 1943 nel corso del rastrellamento di ebrei operato dal primo Battaglione, secondo Reggimento, Divisione meccanizzata Waffen SS Leibstandarte Adolf Hitler viene trattenuta e rinchiusa nell'hotel con i famigliari e tutti gli altri ebrei ospiti.
Viene assassinata nella notte del 22 settembre 1943 e il suo corpo gettato nel lago.
Il nome di Ester Botton, insieme a quello di altre undici vittime della Shoah, è ricordato in un monumento commemorativo eretto nel 1947 presso il cimitero monumentale di Milano in ricordo del popolo ebraico vittima dello sterminio.
Aldo Toscano, L'olocausto del Lago Maggiore (settembre-ottobre 1943), Alberti, Verbania, 1993; Marco Nozza, Hotel Meina, Mondadori, 1995; Liliana Picciotto, Il libro della memoria, pg. 828, Mursia, 2002; La strage dimenticata. Meina, settembre 1943. Il primo eccidio di ebrei in Italia, Interlinea, 2003; (a cura di B. Mantelli e N. tranfaglia), Il libro dei deportati, vol. II, Mursia, 2010; Lorenzo Camocardi, Gianmaria Ottolini, Even 1943. (DVD), Verbania, 2010; Centro di documentazione ebraica contemporanea, www.nomidellashoah.it.