Finzi
70 anni
Irma Finzi - milanese, cattolica di origine ebraica - era coniugata con Tullo Cantoni Mamiani della Rovere, anch'egli di origine ebraica, convertitosi al cattolicesimo in seguito al matrimonio.
Dalla loro unione nacquero Vittorio Angelo e Gianfranco.
Vivevano ad Arona, sul Lago Maggiore, città di cui il marito ricoprì la carica di sindaco tra il 1914 e il 1919. Nel maggio del 1915, con l'entrata in guerra dell’Italia contro l’Austria, Tullo Cantoni Mamiani della Rovere venne richiamato alle armi come capitano d’artiglieria, rifiutando l'offerta di ritornare a svolgere il proprio incarico di sindaco a tempo pieno.
Nel frattempo aveva voluto e in parte finanziato i lavori di costruzione del nuovo lungolago di Arona.
Dopo aver comperato anche alcune cave, il marito si dedicò alla produzione di ghiaia, destinata sia alla costruzione di fondi ferroviari e stradali, sia ai viali delle nuove splendide ville del Lago Maggiore. In seguito acquisì anche le fornaci “Alla Ferrera” che avrebbe fornito materiale per l’edilizia e lavoro alla manodopera locale per parecchi decenni.
Nel 1927 Irma Finzi rimase vedova.
Il 15 settembre 1943, dopo l'arresto del figlio Vittorio Angelo, nel corso del rastrellamento di ebrei operato dal primo Battaglione, secondo Reggimento, Divisione meccanizzata Waffen SS Leibstandarte Adolf Hitler nella zona del novarese, in serata anche Irma Finzi venne prelevata dalla villa di famiglia. Il giorno successivo la nuora, Teresa Gattico, si reca dai carabinieri e scopre (testimonianza del maresciallo dei carabinieri Francesco Gino) che marito e suocera hanno passato la notte lì con altri ebrei arrestati ad Arona e poi sono stati portati via. Mario Campiglio, interprete della Prefettura di Novara e Filippo Prestifilippo, agente di custodia nelle carceri novaresi, raccontano di ebrei fatti transitare in quei giorni nel castello di Novara e poi inviati a Torino.
Venne uccisa forse il giorno successivo all'arresto, il 16 settembre 1943, come gli altri ebrei rastrellati ad Arona.
Di lei non si saprà più nulla.
Da Il libro della memoria risulterebbe uccisa il giorno stesso dell'arresto, il 15/9/1943.
Aldo Toscano, L'olocausto del Lago Maggiore (settembre-ottobre 1943), Alberti, Verbania, 1993; Bollettino storico per la provincia di Novara, n.1 - 1993; Marco Nozza, Hotel Meina, Mondadori, 1995; Liliana Picciotto, Il libro della memoria, pg. 833, Mursia, 2002; La strage dimenticata. Meina, settembre 1943. Il primo eccidio di ebrei in Italia, Interlinea, 2003; (a cura di B. Mantelli e N. Tranfaglia), Il libro dei deportati, vol. II, Mursia, 2010; Lorenzo Camocardi, Gianmaria Ottolini, Even 1943 (DVD), Verbania, 2010; Centro di documentazione ebraica contemporanea, www.nomidellashoah.it.