Moglie di Vittorio Angelo Cantoni Mamiani Della Rovere. Non ebrea. Viveva ad Arona nella villa di famiglia dei Cantoni con il marito, l'anziana suocera e la figlia di tre anni. Rosy Gattico era al settimo mese di gravidanza; qualche settimana dopo l'arresto e l'assassinio del marito nasceranno due gemelli, Andrea e Gianluca.

«Hanno aperto la porta della camera e sono venuti dentro: un tenente – me lo ricordo benissimo, anche se non ricordo adesso il nome, però io ho tutta la documentazione – e due soldati. E lì hanno cominciato a far delle domande.

E io dicevo “Ma no!”. Difatti mio marito era cattolico dalla nascita e mia suocera era battezzata dal 1906……”No no, lei deve venire con noi”. Nel frattempo Victor era riuscito a sgattaiolare fuori…..non sapeva dove andare, aveva perso la testa, insomma. Niente! Lo hanno trovato.

Io sono uscita, gli ho messo la giacca sulle spalle, l’ho abbracciato. “Ma no signora!” mi ha detto un soldato il quale si era preso compassione di me che ero in avanzato stato di gravidanza. Mi ha toccato la spalla e mi ha detto: “Signora, stia tranquilla, tra un’ora ritorna a casa”. E l’hanno portato via.
Ma non è mai stato trovato. Non si è saputo più niente. Tre mesi dopo sono nati i miei figli. Sempre però io ho avuto la sensazione che Victor non sarebbe tornato più. Non ho mai avuto la speranza di rivederlo.

La gente dice poi sempre la sua: “Ma come mai non siete scappati?” Mio marito era contrario, non voleva. Diceva: “Ma perché dobbiamo andare via? Ma è una cosa assurda, una cosa che assolutamente non ha senso”. Era un uomo tutto d’un pezzo, ligio al dovere. E quello è stato il principio di tutti guai».