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Maria
Müller

44 anni

Nome
Maria
Cognome
Müller
Sesso
F
Luogo di nascita
Varsavia (Polonia)
Data nascita
9 gennaio 1899
Padre
Müller Paolo (o Federico)
Madre
Werner Giulia (o Matilde)
Luogo di morte
Baveno (VB)
Data della morte
22 settembre 1943
Attività partigiana
Matricola
Ruolo
Note

Emil
Serman
->marito

Giulia
Werner
->madre

Stefania
Müller
->sorella

Sofia
Czolosinska
->amica
Note biografiche

Ebrea di origine polacca (nasce a Varsavia), si sposa con il giornalista austriaco Emil Serman che lavora a Berlino e acquisisce la cittadinanza tedesca. Alla fine degli anni Trenta, in seguito all'intensificarsi delle persecuzioni antisemite, lascia Berlino con il marito, la madre (o zia) e la sorella per trasferirsi a Milano.

Sfollamento

Tutta la famiglia riesce ad evitare l’espulsione e l’internamento previsto dalla legislazione italiana ma, con l’inizio della guerra e i primi bombardamenti su Milano, ritiene più sicuro spostarsi sul lago Maggiore. Affittata villa Fedora a Baveno, Maria Müller vi si trasferisce con il marito, la sorella Stefania e la madre (o zia) Giulia Werner. In seguito viene ad abitare con loro anche un’amica, Sofia Czolosinska. 

Arresto-detenzione

Nel corso del rastrellamento di ebrei operato dal primo Battaglione, secondo Reggimento, Divisione meccanizzata Waffen SS Leibstandarte Adolf Hitler, martedì 14 o mercoledì 15 settembre 1943, viene arrestato il marito Emil Serman e portato all'albergo La Ripa, sede della quinta compagnia del battaglione. Maria Müller, che non è a casa in quel momento, tenterà poi invano con la sorella di contattare il comando tedesco per avere notizie e portare al consorte degli indumenti. Rientrata a Villa Fedora senza aver avuto notizie del marito, si trova una pattuglia di militari tedeschi che, dopo aver chiuso le donne in una stanza, saccheggia la casa. Il comandante della squadra fa firmare alla signora Serman una dichiarazione in cui si attesta che non è stato sottratto alcun oggetto promettendole che così avrebbe rivisto il marito. Subito dopo però viene arrestata con le altre tre donne.

Morte

Di lei non si sa più nulla. Viene uccisa probabilmente il 22 settembre come risulterebbe da Il libro della memoria e da quello di Toscano .

Memoria materiale

Nel Cimitero di Baveno si trovano una tomba e una lapide con incisi i nomi dei quattordici ebrei uccisi.

Un monumento a loro dedicato è stato inaugurato nel 2013 sul lungolago.

Questioni aperte

Per quanto riguarda Giulia Werner, si precisa che viene mantenuta l’indicazione parentale che compare nella quasi totalità delle fonti, facendo presente però che Giulia Werner potrebbe essere la zia e non la madre delle sorelle Müller, come risulta dal documento presente nell’Archivio storico del Comune di Baveno (b. 53/1 “Pratiche di emigrazione e immigrazione, 1937-1944”). Nello stesso documento si afferma che è la vedova di Giulio Stavicka deceduto l’8 agosto del 1892, mentre Maria e Stefania sarebbero figlie di Matilde Werner e di Federico Müller (anche se nella scheda di Maria è presente il nome Paolo e Federico risulterebbe cancellato). Di Matilde Werner non si sa però nulla, così come anche di Federico (Paolo) Müller. Anche nella rogatoria richiesta dal Tribunale di Osnabrück alla Corte d’Appello di Milano del 17 dicembre 1964 si fa cenno a Giulia Werner come la zia di Maria Müller (Archivio Storico Comune Baveno 1/881).

Riferimenti bibliografici

Aldo Toscano, L'olocausto del Lago Maggiore (settembre-ottobre 1943), Alberti, Verbania, 1993; Marco Nozza, Hotel Meina, Mondadori, 1995; Liliana Picciotto, Il libro della memoria, pg. 845, Mursia, 2002; La strage dimenticata. Meina, settembre 1943. Il primo eccidio di ebrei in Italia, Interlinea, 2003; (a cura di B. Mantelli e N. Tranfaglia), Il libro dei deportati, vol. II, Mursia, 2010; Lorenzo Camocardi, Gianmaria Ottolini, Even 1943 (DVD), Verbania, 2010; Centro di documentazione ebraica contemporanea, www.nomidellashoah.it; Nuova Resistenza Unita, n.3/2017; Lutz Klinkammer, Stragi naziste in Italia. La guerra contro i civili (1943-1944), Donzelli, Roma 1997; Centro di documentazione ebraica contemporanea, www.nomidellashoah.it; Maria Francesca Renaudo, Il turismo a Baveno, ed. Tararà, 1999; Giovanni Galli, Memorie ritrovate, Borgomanero, 2004; (a cura di Leonardo Parachini), Baveno settembre 1943, Verbania, 2013; Mariella Terzoli, Una storia dimenticata? Lago Maggiore, settembre-ottobre 1943, Tesi di laurea, Università La Sapienza di Roma, Facoltà di Lettere e Filosofia, a.a. 2015-2016; Mauro Begozzi, Scomparsi nel nulla! La prima strage di ebrei in Italia sulle sponde del lago Maggiore, https://storiaeregione.eu/attachment/get/up_84_16520956762107.pdf, 2009; Renata Broggini, La frontiera della speranza. Gli ebrei dall’Italia verso la Svizzera 1943-1945, Mondadori, 1998.

Riferimenti archivistici

Archivio storico del Comune di Baveno, b. 53/1 "Pratiche di emigrazione e immigrazione, 1937-1944" (Registro popolazione (trasferimento da Milano, 7/6/1940).