Müller
41 anni
Polacca di origine ebraica, nasce a Varsavia il 5 gennaio 1901 da Giulia Werner e Federico Müller. Coniugata con Sigismondo Konopka il 17 dicembre 1922, vive divisa dal marito. Segue le sorti della famiglia Serman, trasferendosi dalla Germania all’Italia alla fine degli anni Trenta con la sorella, il cognato e la madre (o zia).
A causa dei bombardamenti, nel 1940 lascia Milano con la famiglia per andare a Baveno nella villa Fedora da poco affittata da Emil Serman.
A villa Fedora viene prelevata dalle SS la sera stessa dell'arresto del cognato (il 14 o il 15 settembre 1943) assieme alla sorella Maria, alla madre (o zia) Giulia Werner e all’amica delle donne, Sofia Czolosinska.
Molto probabilmente è' assassinata il 22 settembre 1943, con le altre donne della famiglia, come risulterebbe da Il libro della memoria e da quello di Toscano.
Nel Cimitero di Baveno si trovano una tomba e una lapide con incisi i nomi dei quattordici ebrei uccisi.
Un monumento a loro dedicato è stato inaugurato nel 2013 sul lungolago.
Per quanto riguarda Giulia Werner, si precisa che viene mantenuta l’indicazione parentale che compare nella quasi totalità delle fonti, facendo presente però che Giulia Werner potrebbe essere la zia e non la madre delle sorelle Müller, come risulta dal documento presente nell’Archivio storico del Comune di Baveno (b. 53/1 “Pratiche di emigrazione e immigrazione, 1937-1944”). Nello stesso documento si afferma che è la vedova di Giulio Stavicka deceduto l’8 agosto del 1892, mentre Maria e Stefania sarebbero figlie di Matilde Werner e di Federico Müller (anche se nella scheda di Maria è presente il nome Paolo e Federico risulterebbe cancellato). Di Matilde Werner non si sa però nulla, così come anche di Federico (Paolo) Müller. Anche nella rogatoria richiesta dal Tribunale di Osnabrück alla Corte d’Appello di Milano del 17 dicembre 1964 si fa cenno a Giulia Werner come la zia di Maria Müller (Archivio Storico Comune Baveno 1/881).
Aldo Toscano, L'olocausto del Lago Maggiore (settembre-ottobre 1943), Alberti, Verbania, 1993; Marco Nozza, Hotel Meina, Mondadori, 1995; Liliana Picciotto, Il libro della memoria, pg. 845, Mursia, 2002; La strage dimenticata. Meina, settembre 1943. Il primo eccidio di ebrei in Italia, Interlinea, 2003; (a cura di B. Mantelli e N. Tranfaglia), Il libro dei deportati, vol. II, Mursia, 2010; Lorenzo Camocardi, Gianmaria Ottolini, Even 1943 (DVD), Verbania, 2010; Centro di documentazione ebraica contemporanea, www.nomidellashoah.it; Nuova Resistenza Unita, n.3/2017; Lutz Klinkammer, Stragi naziste in Italia. La guerra contro i civili (1943-1944), Donzelli, Roma 1997; Centro di documentazione ebraica contemporanea, www.nomidellashoah.it; Maria Francesca Renaudo, Il turismo a Baveno, ed. Tararà, 1999; Giovanni Galli, Memorie ritrovate, Borgomanero, 2004; (a cura di Leonardo Parachini), Baveno settembre 1943, Verbania, 2013; Mariella Terzoli, Una storia dimenticata? Lago Maggiore, settembre-ottobre 1943, Tesi di laurea, Università La Sapienza di Roma, Facoltà di Lettere e Filosofia, a.a. 2015-2016; Mauro Begozzi, Scomparsi nel nulla! La prima strage di ebrei in Italia sulle sponde del lago Maggiore, https://storiaeregione.eu/attachment/get/up_84_16520956762107.pdf, 2009; Renata Broggini, La frontiera della speranza. Gli ebrei dall’Italia verso la Svizzera 1943-1945, Mondadori, 1998.
Archivio storico del Comune di Baveno, b. 53/1 "Pratiche di emigrazione e immigrazione, 1937-1944" (Registro popolazione (trasferimento da Milano, 7/6/1940).