Minerbi
Sfollò a Vergiate (VA) da Milano nell’autunno del 1942 con il marito Giulio Coen Torre, le figlie Adriana e Renata, la madre Ida Ottolenghi e la sorella Maria Luisa.
Nel settembre 1943, subito dopo gli eccidi di ebrei avvenuti sulle sponde del Lago Maggiore, tutta la famiglia Coen Torre entrò in clandestinità. Herta, con le due figlie, la sorella e la madre trovarono rifugio presso il convento femminile benedettino di Ronco di Ghiffa, il marito Giulio venne invece ospitato in una casa proprio davanti al monastero.
Poiché il rifugio del marito non pareva più sicuro, nel dicembre del 1943 Herta e Giulio Coen Torre lasciarono Ghiffa: indirizzati da Achille Beretta (proprietario della ditta svizzera con sede a Verbania "Birra Sempione", impegnato nell'espatrio clandestino in Svizzera dei perseguitati), trovarono rifugio a Trarego, nascosti e aiutati da Anna Bedone e dal marito Giovanni Ferrari.
Durante le feste di Natale i coniugi Coen Torre vennero raggiunti dalle figlie Adriana e Renata; nel giugno 1944, dopo essere state costrette a lasciare il convento in seguito a una spiata, anche Ida, Maria Luisa e Marta (sorella di Herta e Maria Luisa giunta nel frattempo, ad aprile, da Venezia) si nascosero a Trarego.
La famiglia vi rimase in clandestinità fino alla Liberazione.