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Luisa
Steiner



Nome
Luisa
Cognome
Steiner
Sesso
F
Luogo di nascita
Milano
Data nascita
25 giugno 1941
Padre
Steiner Albe
Madre
Covo Matilde "Lica"
professione
Giornalista
Attività partigiana
Matricola
Ruolo
Note

Matilde "Lica"
Steiner
->madre

Mario Abramo
Covo
->nonno

Maddalena
Stramba
->nonna

Alberto
Arditi
->parente

Matilde
David
->parente
Diplomata al liceo classico, si iscrive alla facoltà di agraria. Studia biblioteconomia e insegna in corsi ministeriali promuovendo le sale ragazzi e collaborando, tra gli altri, con Petter, Munari, Rodari. Giornalista e ricercatrice iconografica, pubblica su numerose riviste e volumi di cultura e turismo. Alla morte del padre, avvenuta nell'agosto del 1974, lavora per cinque anni nello studio Steiner. Assunta poi al Touring Club Italiano, lavora in biblioteca, fototeca, redazione e centro studi. E' autrice di un saggio di biblioteconomia, del libro per ragazzi "Bernardino perdifiato", ha curato i volumi "Il manifesto politico di Albe Steiner", "Un libro per Lica", con Mauro Begozzi, e ha dato vita, ancora in collaborazione con Mauro Begozzi, alla collana Novecento donne, edita da Unicopli.
Salvataggio
Dopo l’arresto del nonno Mario Abramo e dei cugini Alberto Abramo Arditi e Matilde David, per sicurezza Luisa Steiner fu ospitata con altri bambini di famiglia ebraica presso una villa di Mozzate (Milano) di proprietà di un amico di famiglia, l’industriale Castelli che, nonostante aderisse al fascismo, fece prevalere amicizia e solidarietà.
Testimonianza
Luisa Steiner, bambina, fu testimone oculare dell'arresto del nonno Mario Abramo Covo e dei coniugi Arditi, loro parenti e ospiti. «Il nonno sta per scendere le scale, la nonna lo trattiene per un braccio. Anche di questa scena ricordo l'angoscia. Era il commiato definitivo. La nonna voleva andare anche lei, voleva seguire il suo uomo. Lui si voltò, la guardò per un momento e scosse la testa dicendo: «Guarda chi hai dietro di te. Non puoi». Dietro c'ero io. Loro tre colpevoli di essere ebrei dovevano morire, lei di famiglia cattolica e io battezzata di nascosto dai miei genitori da una vecchia zia bigotta, potevamo restare in vita! Questo forse fu tutto. Quando la sera tardi i tedeschi portarono via il nonno, Alberto e Mati, la nonna trovò sul cuscino del letto e bene in vista il suo testamento. Nella speranza di un ritorno non lo aprì che anni dopo alla presenza dei figli. Tutti i venerdì mattina accese un lumino davanti a una foto in camera da letto lontano da sguardi indiscreti e spesso l'ho sentita dire che la sua pena sarebbe stata meno acuta sapendo esattamente quale fosse stata la loro fine e dove fossero finiti i loro corpi. Ma di loro non si seppe più nulla».
Steiner01
Intervista a Luisa Steiner sull'eccidio di Mergozzo
Steiner02
Intervista a Luisa Steiner sull'arrivo delle SS a casa Covo a Mergozzo
Steiner03
Intervista a Luisa Steiner sulla nonna Maddalena Stramba
Steiner04
Intervista a Luisa Steiner sull'aiuto della famiglia Castelli