Catena
Nasce ad Ancona e nel 1921 si iscrive al Pci. Lavora nelle ferrovie dello stato da dove viene licenziato nel 1923 per motivi politici. Si trasferisce poi a Verbania Pallanza in seguito all'assunzione nella società elettrica SVEL. Dal settembre 1943 al febbraio 1944 rappresenta il Pci nel Cln di Verbania.
Arrestato una prima volta a febbraio del 1944 e poi rilasciato, è di nuovo arrestato il 12 (o il 13) giugno dello stesso anno nella fabbrica dove lavora. Trasportato a Verbania Intra (nella classe III B delle scuole elementari) con Pessina, Spertini, Sada, Dondero, Menegatti, Morandini, Rossi, il "Lot" di Arizzano (Giacomo Garzoli) e il parroco di Intragna (don Angelo Fossati), è testimone degli ultimi momenti vissuti dai partigiani fucilati a Fondotoce.
Portato il 18 giugno assieme ad altri da Verbania alle carceri Nuove di Torino, viene poi deportato in Germania nei campi di Gaggenau prima e poi di Mannheim, in Renania nei pressi di Heidelberg.
Sopravvissuto alla deportazione, è morto a Verbania il 9 maggio 1981.
Nella testimonianza rilasciata a Nino Chiovini (vdi "Classe III B", pg. 54) racconta di aver conosciuto un deportato di Intra (o Trobaso), un certo Zappa, durante il trasferimento da Guggenau a Mannheim.
Nello stesso libro Chiovini racconta che il "Lot" e Menegatti non vengono deportati perché riescono a fuggire; il parroco di Intragna viene invece rilasciato prima della deportazione (nota di Chiovini in "Classe III B", pg. 71).
Anche Catena fa parte del gruppo di 86 persone deportate in Germania dal Verbano nel giugno 1944 come lavoratori coatti.
CD "Partigianato" (dati tratti dai fogli riconoscimento commissione lombarda qualifiche partigiane - ISRN); E. Liguori, Quando la morte non ti vuole, Alberti, 1980 e Verbanus n. 2, 1980, Alberti; Nino Chiovini, I giorni della semina, Tararà, 1996/2005; N. Chiovini, Classe III B, Tararà, 1981.
Fondo Valdossola, sez.24, b. II, fasc. 5, AISR Novara.