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Liliana
Scialom

36 anni

Nome
Liliana
Cognome
Scialom
Sesso
F
Luogo di nascita
Salonicco
Data nascita
26 giugno 1907
Padre
Scialom Daniele
Madre
Nahman Olga
Luogo di morte
Meina (VB)
Data della morte
22 settembre 1943
Attività partigiana
Matricola
Ruolo
Note

Pierre
Fernandez Diaz
->marito

Jean
Fernandez Diaz
->figlio

Robert
Fernandez Diaz
->figlio

Blanchette
Fernandez Diaz
->figlia

Dino
Fernandez Diaz
->suocero

Lucillo
Merci
->giusto

Adriana
Galliani
->testimone
Note biografiche

Nata e cresciuta a Salonicco (Grecia), membro di una delle più antiche famiglie ebree della città, sposò Pierre Fernandez Diaz, con cui ebbe tre figli: Jean, Robert e Blanchette. Dopo l'occupazione tedesca di Salonicco, la sua famiglia era stata inizialmente esonerata dall'applicazione dei provvedimenti razziali e dal trasferimento nel ghetto in virtù della cittadinanza italiana di cui godeva.

Salvataggio

Con l'inizio della deportazione in massa degli ebrei greci, nell'estate del 1943 i Fernandez Diaz decisero di espatriare in Italia. Prima di lasciare Salonicco Liliana riuscì a prestare aiuto a una vecchia compagna di scuola, l'ebrea Eda Button, prelevando dal ghetto sua figlia Reina di appena un anno e affidandola alle monache del convento cattolico delle Figlie della Carità di San Vincenzo de 'Paoli (Reina si salverà e dopo la guerra potrà ricongiungersi alla madre e al padre Albert Sciaky, entrambi sopravvissuti).

Espatrio

Liliana con il marito Pierre, i tre figli e il suocero Dino lasciarono Salonicco il 1 agosto 1943: insieme ai coniugi Torres e alla famiglia Mosseri, partirono il 1 agosto 1943, accompagnati in treno fino a Venezia da Lucillo Merci, braccio destro del console. Da qui raggiunsero il Lago Maggiore, stabilendo la propria residenza a Meina, sul Lago Maggiore, presso l'omonimo hotel di proprietà della famiglia Behar.

Arresto-detenzione

Venne arrestata e trattenuta il 15 settembre con gli altri ebrei ospiti dell'hotel Meina nel corso del rastrellamento operato dal primo Battaglione, secondo Reggimento, Divisione meccanizzata Waffen SS Leibstandarte Adolf Hitler nella zona del novarese. 

Morte

Venne assassinata con il marito e altri 10 ebrei nella notte del 22 settembre 1943 (i tre figli e il suocero seguiranno la stessa sorte il giorno dopo).

Riferimenti bibliografici

Aldo Toscano, L'olocausto del Lago Maggiore (settembre-ottobre 1943), Alberti, Verbania, 1993; Marco Nozza, Hotel Meina, Mondadori, 1995; Liliana Picciotto, Il libro della memoria, pg. 845, Mursia, 2002; La strage dimenticata. Meina, settembre 1943. Il primo eccidio di ebrei in Italia, Interlinea, 2003; (a cura di B. Mantelli e N. Tranfaglia), Il libro dei deportati, vol. II, Mursia, 2010; Lorenzo Camocardi, Gianmaria Ottolini, Even 1943 (DVD), Verbania, 2010; Centro di documentazione ebraica contemporanea, www.nomidellashoah.it.